GUIDO VACIAGO PECHINO. Erano lì, con naso schiacciato sul vetro, lo sguardo sgranato alla febbrile ricerca di qualche scorcio tattico dell'allenamento e si sono visti comparire Fabio Paratici che scuoteva il capo. A pensare la parola «beccati» ci si mette mezzo secondo, l'altro mezzo basta per realizzare la figuraccia. Di tempo per inventarsi una scusa non ne rimane, tantè che Enzo Concina e Claudio Nitti , le spie che venivano dal caldo (ieri a Pechino 34° di asfissiante umidità) spedite da Mazzari al campo di allenamento della Juventus, hanno tentato una poco convinta fuga, poi hanno… patteggiato: «Non abbiamo visto niente!». Sinceri. L'allenamento era iniziato da un quarto dora quando gli uomini della sicurezza hanno stanato le spie napoletane, ma Paratici non l'ha presa bene, anche se ha stemperato la stizza con l'ironia: «Dopo le tre partite dell'anno scorso non avete capito che col Napoli ci schieriamo sempre nello stesso modo?».
SPY STORY Posizionata idealmente a metà strada fra James Bond e L'allenatore nel pallone, la spy story è un croccante esempio di come la finale di Supercoppa sia sempre di più una cosa seria. Perché se Mazzarri ordina la rischiosa missione e la Juventus mette in piedi un controspionaggio in stile Le Carrè , significa che sabato è in palio molto di più di un trofeo minore. Dopodiché resta il (sano) divertimento di una storia, di questi tempi, assai leggera. E se De Laurentiis volesse trasformarla in un film, il casting si orienterebbe più su Gigi e Andrea che su Sean Connery . Per quanto va dato atto a Concina e Nitti di essersi districati con abilità su un territorio sconosciuto e linguisticamente ostile come la Cina, individuando l'anello debole dell'Olympic Sport Center nelle palestre dove giovani cinesi si allenano nelle arti marziali. Una di queste ha una finestra che dà sul campo e i due, intrufolati come improbabili genitori, si sono guadagnati il posto in prima fila. Hanno peccato di presunzione tirando fuori la macchinetta digitale per catturare qualche immagine. Il flash ha attirato lattenzione della security bianconera, per altro già allertata da Paratici, che – dai tempi della Samp – conosce le piccole manie di Mazzarri.
TRAVESTIMENTO Oltrettutto Nitti è recidivo. Da sempre la spia di Mazzarri, è diventato un personaggio leggendario che si dice giri con i travestimenti nel baule dell'auto: una sciarpa del Napoli, un cappellino della Roma, un gadget dell'Inter… tutto l'occorrente per intrufolarsi nei centri di allenamento avversari nella settimana che precede la gara. L'anno scorso a Vinovo, una struttura difficile da espugnare perché blindata per tutti (tifosi compresi), non si è perso d'animo, ha affittato un balcone di una casa che aveva un affaccio sui campi d'allenamento e da lì ha sfoderato il fedele binocolo. Stanato anche lì, perché alla fine la padrona di casa (juventina?) ha avuto qualche remora e ha avvertito il sindaco di Vinovo, facendo scattare l'allarme bianconero.
RECIDIVO Va detto che altre volte, il mitico Nitti, l'ha fatta franca. Perché si sanno solo quelle finite male, come quando prima di un Bologna-Napoli si presentò a Casteldebole travestito da ciclista e Colomba , annusando la sua presenza, cambiò programma veicolando apposta informazioni sbagliate. Ieri Conte non ha adottato contromosse, ma oggi – dopo una telefonata Paratici- Bigon e qualche messaggino sull'asse Paratici-Mazzarri – all'Olympic Sport Center raddoppieranno gli sforzi del controspionaggio bianconero. Nitti non sarrende facilmente. E dal laboratorio segreto di Castelvolturno gli hanno spiegato come disinnescare il flash.
www.blogncc.com/12155/juventu...-mazzarri.htmlmah non bastavano le partite registrare in tv per carpire i segreti dei avversari? ridicolo mazzarri
